RISCHIERAMENTO
Dall’ottobre
del 1942 l’aeroporto militare presente a San Damiano, nelle vicinanze di
Piacenza, intitolato alla memoria di Gaetano Mazza è interamente gestito ed
impiegato dalla Luftwaffe subentrata ai reparti della Regia Aeronautica. Da quel
momento la superficie e le strutture aeroportuali sono oggetto di notevoli
lavori di ampliamento e con il progredire del conflitto l’aeroporto ospita il
rischieramento periodico di svariati reparti della Luftwaffe.
Nella
primavera del 1943 all’aeroporto “Gaetano Mazza” sono presenti dei “Gruppe”
appartenenti a diversi KG, Kampfgeschwader o unità da bombardamento; in
particolare si tratta dei Gruppe 3 del KG 27, Gruppe 3 del KG 54, probabilmente
il Gruppe 1 ed i Gruppe 2 e 3 con il Gruppe Stab del KG 77. Tutti i reparti
sono equipaggiati con velivoli bimotore Junkers JU 88 A 4.
Tra
queste unità gli staffel del Gruppe 3 del KG 54 si distinguono per l’insegna
che caratterizza tutto il Kampfgeschwader; la “testa di morto” o totenkopf il
simbolo del teschio indelebilmente associato al KG 54. A San Damiano sono
presenti gli Staffel 7 8 e 9 provenienti da Catania dove il Gruppe 3 del KG 54
è stato costituito convertendo gli Staffel 1 2 e 3 del KGr 806.
ESERCITAZIONE NOTTURNA
Per
la notte del 28 Aprile 1943 il Gruppe 3 del KG 54 “totenkopf” ha in programma
una esercitazione notturna; il decollo è previsto nella serata ed il piano di
volo elaborato per l’attività addestrativa prevede l’impiego dello spazio aereo
dell’area compresa tra Piacenza e Milano.
Nello
Staffel 9 è compreso il JU 88 A 4 con codice B3+FR e numero di matricola
142477; l’equipaggio è composto dal Flugzeugfuhrer Leutenant Harry Brause
Tenente pilota e comandante dell’aereo mentre delle comunicazioni radio si
occupa lo Obergefreiter Caporale Maggiore Willy Schulz. L’osservazione e la
navigazione sono delegate all’Obergefreiter Caporale Maggiore Gerd Wodeck ed il
Gefreiter Caporale Josef Gerhards ha la funzione di armiere.
La
Pasqua è passata da poco, cadeva la domenica precedente 25 Aprile 1943, le battaglie
infuriano nel nord Africa e lungo il fronte orientale ma, a parte le azioni di
bombardamento alleate, la guerra è ancora relativamente lontana dal suolo
italiano e dalla città di Piacenza.
Il
28 Aprile 1943 nella sera primaverile i velivoli del Gruppe 3 del KG 54 si
alzano in volo per una tranquilla esercitazione. Poco dopo il decollo i motori
del bombardiere B3+FR manifestano delle anomalie; in una manciata di minuti
almeno uno dei propulsori si incendia e mentre lo JU 88 si trova sulla
verticale di Piacenza il pilota perde completamente il controllo dell’aereo.
Sono
circa le 22:30 e per qualche istante una meteora illumina la notte resa ancora
più buia dall’oscuramento; il Junkers B3+FR precipita in fiamme schiantandosi
nell’abitato di Piacenza, a ridosso del centro cittadino. L’aereo impatta sullo
Stradone Farnese provocando il crollo dell’edificio del Convento delle
Carmelitane Scalze che ospita anche le Terziarie Francescane.
Uno
dei gruppi motore in fiamme è proiettato lungo una strada trasversale, Via
Torta, e la sua corsa si arresta dopo circa 270 metri di fronte alla chiesa di
San Paolo mentre il carburante del velivolo dilaga. I soccorsi si attivano
immediatamente e sul luogo del disastro accorrono i Vigili del Fuoco, il
personale della Corce Rossa ed i volontari della U.N.P.A.; il quadro della
situazione è spaventoso.
Una
buona parte del Convento è ridotta in macerie sovrastate da parti deformate di
quanto rimane del bombardiere tedesco mentre il carburante fuoriuscito dai
serbatoi si è incendiato; le fiamme avvolgono le macerie e si sono propagate
lungo via Torta fino al punto dove si è fermato il propulsore che si è staccato
dal velivolo. L’intera strada è un rogo indefinito mentre frammenti dell’aereo
di svariate dimensioni sono sparsi in un area di circa 20.000 metri quadrati.
Quando
le fiamme sono estinte inizia l’operazione di rimozione delle macerie con la
pietosa estrazione delle salme e si contano 25 persone decedute. Venti sono
cittadini, residenti nell’area interessata dell’impatto, mentre cinque sono
Terziarie Francescane che hanno trovato la morte nel Convento distrutto; i
feriti, con lesioni di varia entità, sono numerosi.
La
guerra impone segretezza, in particolare per quanto riguarda un disastro aereo
provocato dal principale alleato militare e politico. Il quotidiano locale “La
Scure” non riporta nulla, solo qualche necrologio non facilmente riferibile
all’accaduto; poi nel numero 102 dello
stesso giornale pubblicato il 30 Aprile 1943 si legge un annuncio:
Solenne rito funebre
nel pomeriggio di oggi alle ore 17
verrà celebrato al cimitero un rito funebre in memoria
delle vittime del grave incidente
avvenuto la notte di mercoledì 28 Aprile.
Si invita la cittadinanza a voler
presenziare al tributo di omaggio alle salme.
Il
conflitto continua e nessuno avrà la possibilità ed il tempo di occuparsi
dell’accaduto.
Oltre
ai civili tutti i membri dell’equipaggio del B3+FR sono deceduti; i resti del
Caporale Maggiore Schulz non sono ritrovati mentre i corpi del Tenente Brause,
del Caporale Maggiore Wodeck e del Caporale Gerhards sono inumati presso il
Cimitero Comunale di Piacenza nel campo riservato ai caduti Germanici.
Ma
quella notte il B3+FR non è l’unica perdita della Luftwaffe; altri due JU 88 A
4 del Gruppe 3 del KG 54 hanno serie anomalie ai motori e precipitano
provocando la morte di altri 4 militari. Una esercitazione si è trasformata in
una tragedia e la conseguenza sono approfondite indagini tecniche tese a
chiarire l’accaduto.
Le
verifiche investono il centro di riparazioni e manutenzione presente
all’aeroporto “Gaetano Mazza”, dove a fianco degli specialisti della Luftwaffe
sono presenti anche tecnici civili dipendenti dalla Junkers ed i vertici del KG
54 devono prendere atto di conclusioni sorprendenti; infatti emerge che all’interno
della struttura preposta alle riparazioni opera una organizzazione di
spionaggio e sabotaggio alleata che ha inserito nell’olio dei motori una
sostanza polverosa, messa a punto dai Servizi Segreti Britannici, che in un
arco di tempo di circa 15 ore provoca malfunzionamenti ai cilindri dei motori
stessi con conseguenti grippaggi e surriscaldamenti.
Il
Gruppe 3 del KG 54 il 21 Maggio 1943 lascia il campo di aviazione “Gaetano
Mazza” per prendere posizione nell’aeroporto di Grottaglie; al Convento delle
Carmelitane Scalze non sono stati dedicati particolari interventi di
riparazione ed attualmente l’ordine è presente in un nuovo Convento, costruito
dopo la guerra, che sorge alla periferia sud di Piacenza.
Nell’area
dell’impatto il tempo ed i numerosi interventi di ricostruzione e
ristrutturazione hanno cancellato del tutto le testimonianze della tragica sera
del 28 Aprile 1943.
RIFERIMENTI
Nei
cieli piacentini piacentini nei cieli a cura di Luigi Buratti
Deutsche
truppen in Italien – L’ultima guarnigione – 1941-1945 Volume 1 a cura di:
Maurizio Cavalloni, Alessandro Centenari, Gian Maurizio Conti editore Museo per
la fotografia e la comunicazione visiva di Piacenza
DHI
Istituto storico germanico di Roma
MGFA
Anfrangen
Raccolta
annate giornali locali presso la Biblioteca Comunale di Piacenza
Archivio
Diocesano della Diocesi di Piacenza Bobbio
www.ww2.dk
www.junkers.de.vu
JUNKERS JU 88 NOTE TECNICHE
Il
JU 88, progettato dalla Junkers, in risposta ad una specifica emessa nel 1935
era un velivolo bimotore lungo 14 metri e con una apertura alare di 20 metri.
Alto 4,80 metri e propulso da due motori da 1400 cavalli raggiungeva una
velocità di 400 Km/h ed operava ad una quota massima di circa 8000 metri.
Con
un peso massimo al decollo di 14000 Kg disponeva di una autonomia di 2700 Km.
Nato
e prodotto come bombardiere ha poi dato origine a numerose varianti che hanno
trovato impiego come ricognitori, caccia notturni ed aerosiluranti.
La
principale versione da bombardamento, definita JU 88 A 4, prevedeva un
equipaggio di 4 persone e svariate postazioni difensive con mitragliatrici da
7,92 e/o 13 mm di calibro.